Ecco dieci luoghi dove ritrovare un’oasi di serenità senza uscire dalla Lombardia, a quarantena finita e sempre con le dovute precauzioni.
Non abbiamo ancora una data certa, non si può ancora sapere per quanto tempo durerà questa limitazione, ma se dovesse estendersi a lungo ecco dieci luoghi dove ritrovare un’oasi di serenità senza uscire dalla Lombardia.
#1 Livigno
Il “Piccolo Tibet” sarà decisamente la meta ideale per disintossicarsi dopo due mesi in casa.
Un luogo unico per gli amanti di tutti gli sport, dal nordic walking al trekking, dalla mountain bike all’equitazione.
E per chi non fosse sportivo, no problem, Livigno offre numerose alternative come centri termali e ristoranti, dove riassaporare i tipici pizzoccheri e locali dove far festa tra un boccale di birra e l’altro, anche se tenendosi a debita distanza.
#2 Cernobbio
A poca distanza dalla più “caotica” Como, il borgo di Cernobbio è una delle perle del Lario, ideale per una fuga alla ricerca del relax e del silenzio.
Visto che ormai siamo in primavera inoltrata e la stupenda Villa d’Este ancora chiusa, Cernobbio e il suo lungolago regalano scenari da cartolina dove è possibile fermarsi su qualche panchina per essere “cullati” dal placido suono delle onde del lago.
#3 Abbazia di San Pietro al monte, Civate
Per chi vorrà mettersi alla ricerca di un luogo di pace e silenzio, capace di nutrire la propria sete di cultura e il proprio spirito, l’Abbazia di San Pietro al Monte a Civate è il luogo ideale.
Per raggiungerla basta percorrere a piedi un sentiero in salita dalla durata di 45 minuti, per i meno allenati un’oretta, che parte da Civate.
La vista finale di questo gioiello romanico risalente all’XI sec vi lascerà senza fiato e varrà tutta la salita percorsa, oltre al panorama spettacolare sul brianzolo lago di Annone tanto amato da Stendhal.
#4 Sacro monte di Varese
Una fuga che appaga anima e corpo, il percorso che si snoda dalla barocca cappella dell’Annunciazione fino al Santuario di Santa Maria del Monte, ultima delle quindici cappelle votive edificate a partire dal 1604 come baluardo al Protestantesimo prima e luogo di preghiera ed intercessione per la peste del 1630/32 poi.
Dichiarato patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 2003, dalla sua sommità offre una splendida vista sul Lago di Varese.
#5 Valganna
A poca distanza da Varese, la Valganna è un luogo che potremmo definire quasi “magico”.
Infatti basta attraversare la breve galleria a lato del Birrificio Poretti di Induno Olona per trovarsi in una valle costellata di boschi, grotte e torrenti, la cui storia ruota tutta intorno alla figura di San Gemolo e alla sua Badia.
Narra la leggenda che, intorno al X secolo, Gemolo, un giovane cavaliere nipote di un vescovo, inseguì nella valle alcuni briganti chiedendo loro la restituzione dei beni da loro rubati, venendo così decapitato.
Il giovane giustiziato raccolse la propria testa e cavalcò fino all’accampamento dello zio vescovo, il quale lo seppellì e fece erigere la futura Badia.
Se la storia vi ha messo sete, le grotte di Valganna ospitano un ristorante e una birreria dove sarà possibile rilassarsi sorseggiando una buona cerveza a km zero in un locale suggestivo e storico.
#6 Mantova
Città d’arte tra le più belle che il mondo possa vantare, capitale del ducato omonimo, terra dei Gonzaga, Mantova vale sicuramente un weekend dove fuggire per appagare la propria sete di cultura e non solo, quando potremo tornare alla libertà.
Di attrazioni ce ne sarebbero tantissime di cui parlare, mi limito quindi ad una top 3 e ad una traccia artistica alla scoperta di due grandi del Rinascimento italiano, Andrea Mantegna e Giulio Romano.
- #1 Palazzo Ducale, dimora dei Gonzaga e palazzo tra i più grandi al mondo, imperdibile per la camera picta di Mantegna.
- #2 Palazzo Te, trionfo del manierismo di Giulio Romano
- #3 Piazza delle erbe, un luogo rimasto immutato dove respirare l’atmosfera mantovana
#7 Sirmione
Questa lingua del lago di Garda è l’ideale per una “fuga” verso est in quello che è un borgo quasi senza tempo.
Con la stagione primaverile perdersi per le sue vie medioevali dal profumo di lavanda, ammirare la rocca scaligera o affacciarsi sulle acque del lago dai resti romani delle “Grotte di Catullo” vi farà dimenticare ogni incubo dell’emergenza virus.
#8 Montevecchia
A pochi chilometri da Milano, immersa nel verde della Brianza, Montevecchia è un luogo spettacolare dove fuggire da Milano.
Salendo i gradini fino al Santuario della Vergine del Carmelo non dovrete far altro che guardarvi attorno, sarete circondati dalla vista sui monti brianzoli con il Resegone da un lato e dallo skyline di Milano dall’altro.
#9 Rocca dell’Innominato, Vercurago
Adagiata come un’aquila ormai stanca sopra il borgo di Vercurago, la cosiddetta “Rocca dell’Innominato” domina sulle acque del lago di Garlate.
Antico baluardo a difesa del confine tra Ducato di Milano e Repubblica di Venezia, la rocca, ormai in disuso, venne scelta da San Girolamo Emiliani nel 1534 per ospitare gli orfani del neocostituito ordine dei Padri Somaschi.
Fu Manzoni ad affibbiarle il titolo attuale scegliendola come dimora del famigerato Innominato, una sorta di bufala che però ha un piccolo legame con l’epidemia di peste, in quanto nel 1537 il borgo di Somasca venne effettivamente colpito dal morbo e lo stesso San Girolamo morì, ma tutto questo quasi cent’anni prima della peste manzoniana.
#10 Ponte nel cielo
Per sentirvi più “wild and free”, sospesi tra tra terra e cielo, non vi resterà che salire a Tartano, in Valtellina per provare quest’esperienza.
Si tratta di un ponte tibetano lungo 234 metri sospeso ad un’altezza di 140 tra Campo Tartano e Frasnino da cui si possono ammirare le vette delle Alpi Retiche e la valle del Tartano.