Nel 2019 lo Space di Ibiza avrebbe compiuto 30 anni. Questa è l’incredibile storia della sua leggenda.
Quando nel 1989 Pepe Rosello decide di aprire un super club a Playa d’En Bossa, nel Sud di Ibiza, vicino all’aeroporto, nessuno crede al suo progetto. Le grandi discoteche dell’isola sono dislocate lungo la colonna vertebrale che dal porto, dove si trova il Pacha, collega San Antonio via San Rafael dove invece hanno preso forma Amnesia e Ku (oggi Privilege). Ma Rosello scombina il tavolo con un’idea pazza e visionaria che si rivelerà più che vincente: “aprire quando gli altri sono chiusi”. In un colpo solo nascono la leggenda dello Space di Ibiza i moderni afterparty.
All’inizio della sua storia lo Space apre sia di sera ma soprattutto la mattina, dopo le due ore di break imposte dalla legge spagnola. La musica elettronica però non arriva subito. Ci vogliono due anni. Musicalmente parlando, prima del 1991 nel locale succede un po’ di tutto. Si organizzano per lo più show ed eventi musicali, concorsi, performance, in quello che era più un “contenitore” che un club. Fin quando a un giovane dj inglese che si chiama Alex P viene in mente di mettere una consolle sul bancone del bar esterno “in modo che i clienti possano godersi il drink in compagnia di una colonna sonora ricercata”. Alex P è uno del giro e ha molti amici che sono anche rispettabili colleghi come Carl Cox, Sasha e Sven Väth. Li invita uno a uno a suonare nel bar dello Space suggerendogli di sperimentare con dj set alternativi. Sono i primi respiri della mitica terrazza (in collaborazione con Brandon Block, un altro deejay inglese “partner in crime” di Alex P) che purtroppo qualche anno fa è stata coperta a causa delle nuove regolamentazioni dell’isola che danneggeranno definitivamente lo Space di Ibiza privandolo della sua anima. Soprattutto vengono vietati gli afterhours su cui lo Space di Ibiza aveva creato la sua fortuna. Dal 2008 “aprire quando gli altri sono chiusi” non è più possibile.
In 27 anni di storia lo Space di Ibiza ha contribuito a scrivere pagine imprescindibili della club culture attraverso una cura maniacale allo spettacolo e al soundsystem, con un atteggiamento pionieristico che lo ha portato prima di altri a lanciare e imporre brand come Global Underground, Renaissance, Sasha, Dave Seaman, John Digweed, Carl Cox, Erick Morillo tanto per citarne alcuni che trovarono in Pepe Rosello colui che prima di altri ha creduto nelle loro idee artistiche e discografiche. Penso anche a un David Guetta giovanissimo che suona vinili sulla terrazza e a tanti giovani dj resident lanciati proprio dallo Space e dal suo alone leggendario che negli anni hanno definito il nuovo suono belearico, unico e originale.
Memorabili, dal 1999, le maratone di ventidue ore inventate da Mark Broadbent e Darren Hughes (quelli di “Cream” e “Creamfields”) che prima si chiamavano “Home”, poi “We Love” dal 2001. Negli anni le sale sono diventate sei (Discoteca, Terraza, Sunset Terrace, Premier Etage, Red Box, El Salon) che diventano sette con l’immensa struttura che viene allestita per le feste di apertura e chiusura. La consolle della Terrazza tra il 1999 e il 2000 è stata tolta dal bar e posizionata dov’è adesso, anche se inizialmente era una specie di scatoletta. Il Funktion-One, esteso in tutto il locale, è uno dei migliori in circolazione. Lo Space di Ibiza era un locale unico al mondo, riferimento del clubbing mondiale. Diventa il club con più riconoscimenti ufficiali di tutti, piazzandosi al numero uno della nostra “Dj Mag Top 100 Club” per ben quattro volte: 2011, 2012, 2013, 2016.
Dal 2017, come sappiamo, Lo Space è diventato Hï Ibiza. Ma per aver inventato un nuovo modo di concepire la festa, per aver formattizzato l’edonismo, per questo e per altri mille motivi che ognuno di noi porta dentro di sé, lo Space di Ibiza ci mancherà sempre tantissimo. Nelle ultime settimane le voci di una sua rinascita sull’isola delle Baleari si fanno sempre più insistenti. Sarebbe bellissimo, ovvio. Ma lo Space di Ibiza, quello Space di Ibiza, ci mancherà sempre tantissimo.
Fonte djmagitalia