Molti sono i locali “storici”che con il passare degli anni hanno chiuso per vari motivi, alcuni erano punti di incontro per il pre-serata della movida milanese e altri invece veri e propri luoghi in cui trascorrere il sabato sera.
MOONSHINE
Un posto d’altri tempi o forse di tempi mai esistiti a Milano. Varcando la porta si entrava in un mondo a sé e si veniva catapultati in una realtà lontana, onirica e quasi magica. Luci soffuse, bandiere e disegni sulle pareti, atmosfera psichedelica. E poi c’era la birra, artigianale, d’importazione, sempre di altissima qualità. O le tisane rilassanti. E la musica, mai scontata, sempre particolare e ricercata. Ma soprattutto quel “retro bottega“, zona franca per gli affezionati: un salotto alternativo dove sorrisi e good vibrations colmavano gli spazi.
SANTA TECLA CAFE’
Il Santa Tecla è stato un club di Milano, famoso negli anni cinquanta e sessanta per essere stato trampolino di lancio per numerosi gruppi e cantanti di musica leggera e rock and roll. Negli stessi anni è stato il tempio della musica jazz milanese ospitando complessi come la “Milan College Jazz Society”, il “Gianni Basso-Oscar Valdambrini quintett” e numerosi jazzman internazionali di passaggio a Milano, tappa obbligata nel corso di tour Italiani. Aperto nel centro di Milano nell’omonima via, a due passi dal Duomo, nel 1951 fu trasformato negli anni settanta in discoteca, divenendo ben presto un punto di incontro dei cosiddetti sanbabilini. Negli anni novanta un incendio lo ha distrutto. È stato ricostruito in stile di club newyorkese e nuovamente inaugurato come “Santa Tecla Cafè” il 4 febbraio 2006. Ha definitivamente chiuso i battenti nel 2016.
RAINBOW CLUB
Il Rainbow Club è stato uno dei luoghi più importanti, e probabilmente uno dei più longevi, della cultura underground milanese. Punto di riferimento già nei primissimi anni ’80, quando si chiamava Odissea 2001, ha cambiato nome diverse volte negli anni successivi ma è sempre rimasto uno dei music club più importanti per tutti quei generi musicali non commerciali quali punk e post-punk. Ha chiuso nel 2008.
IL TRANSILVANIA
Il Transilvania è stato un punto di riferimento della musica dark e dei gruppi underground milanesi. Realizzato in un ex-magazzino di via Paravia (zona San Siro), ristrutturato con grandissima personalità, al suo interno aveva lapidi alle pareti, il bar pieno di teschi, e la teca che conteneva un enorme serpente vivo. Al suo posto oggi c’è un un garage a due piani.
ROLLING STONE
Ricavato dal Cinema Ambrosiano di Corso XXII Marzo, la discoteca è nata nel 1979 con il nome di Studio 54, sull’onda del famoso locale Newyorkese. Diventata poi Rolling Stone nel 1981 per un chiaro tributo al rock e a tutto il suo mondo. Al Rolling Stone nell’arco degli anni, hanno suonato tantissimi artisti di fama nazionale e internazionale come Joe Cocker, Bob Geldof, Lou Reed, Iggy Pop, The Ramones e gli Oasis. Inoltre la location è stata utilizzata dal canale tv MTV per alcuni show tra i quali quelli di un allora esordiente, Jovanotti. Sono state moltissime le serate a tema che si sono svolte al Rolling Stone; dalle orchestre con la musica dal vivo con la band di Demo Morselli, o la serata Fidelio creata dai bravissimi Max e Pino che hanno catalizzato intere generazioni.
LE SCIMMIE
Sul palco delle Scimmie hanno suonato Pat Metheny, Laurie Anderson e tanti artisti italiani, da Eugenio Finardi a Malika Ayane a Elio e le storie tese. Un locale culto per la musica jazz dal vivo, ma che ha ospitato anche altri generi. Il locale sui Navigli ha chiuso nel 2015 dopo 34 anni di onorata carriera.
IL PLASTIC
Nel 1980, guardando alla precarietà del locale, non era possibile immaginare il successo e la rilevanza di questo locale per la città di Milano: il Plastic, alla sua nascita, era poco più di un antro nero ricavato da un vecchissimo stabile in viale Umbria, destinato alla demolizione. Eppure, grazie alla visione di Lucio Nisi e Nicola Guiducci, sostenuta dal grande amore del pubblico per il primo club milanese davvero New York Style, questa incredibile storia di musica e cultura underground continua ancora oggi, seppur in una location differente. Unico locale da ballo di Milano a ricevere l’Ambrogino nel 2009, il Plastic è stato per anni il punto di riferimento della creatività italiana, con ospiti importanti come stilisti, designer e grandi star internazionali come Madonna. E per quanto la nuova location sia ancora molto apprezzata, il Plastic originale era una cosa differente.