ARYFASHION: la vocalist dalle idee molto chiare
Con che nome ti conosce la gente?
Aryfashion.
I tuoi genitori come ti chiamano?
In genere ‘Ary’, poi c’è ‘cucciola’ (mia madre), ‘topino’ (mio papà) e ‘sist.’ (mia sorella).
Come hai iniziato a lavorare nel mondo della notte? Raccontaci la tua storia
Ho iniziato a lavorare come ballerina! Ho studiato danza per molti anni durante l’adolescenza, vivevo per ballare, per muovermi e per essere un po’ una piccola super star!!
Ho unito questa mia frenetica voglia di ballare e di esibirmi in pubblico alla discoteca. Ovviamente, sono stata gestita sempre da agenzie molto serie e professionali che hanno investito su di me e mi hanno dato la possibilità di girare parecchi locali di tutta Italia, e anche all’estero, dando vita a molti spettacoli e format internazionali.
Parallelamente in quegli anni, ho iniziato anche la mia vita da presentatrice, tra piccole gavette, eventi, fiere e presentazioni di sfilate mi sono fatta piano piano strada su questa realtà, tanto che poi, mi è stato chiesto di mettermi in gioco anche come vocalist, di provarci! E cosi.. senza molte aspettative ho iniziato a fare quella che ora è diventata la mia attività di successo.
E’ stato tutto involontario questo percorso, perché io puntavo sulla danza e sullo spettacolo. Ho partecipato a moltissimi casting tv, sono stata scelta come ballerina per alcuni show, nonostante questo sogno di ballare e di diventare una showgirl, ha vinto la vena artistica da presentatrice di eventi, e fare la vocalist nei club della night life italiana.
Sono stata furba da un lato, perché preferendo fare la vocalist nel mio percorso fatto di tante esperienze, non ho mai accantonato la mia voglia di ballare, e così, la sfrutto e la ripropongo ad ogni mia serata. Ancora oggi, sono una delle poche performer donne che indossa costumi di scena, si muove, balla e si integra perfettamente con l’animazione durante la serata. Poi c’è da dire che l’amore che provo verso il mio lavoro mi porta a brillare su qualsiasi palco e qualsiasi console. L’energia e la grinta fanno parte del mio DNA.
Come ti ha cambiato la vita il mondo della notte?
Il mondo della notte non mi ha mai cambiata. Mi spiego meglio: mi sono fatta le ossa in questi anni. Ne ho viste di tutti i colori e sicuramente questo da una parte può essere visto come un bene o come un male. Mi sono migliorata con gli anni. Ho formato carattere, furbizia e professionalità, come una spugna ho cercato di assorbire il meglio e il peggio della notte.
La cosa che più mi infastidisce è che ho dovuto accettare il divertimento che per la maggior parte delle persone è basato su una bottiglia, su una striscia di cocaina, e non sulla musica. Questa è una cosa che io ritengo essere tristissima. Ad esempio, io sono astemia, non fumo e non mi sono mai drogata. Quando entro in discoteca ho una missione da compiere: quella di divertirmi, e soprattutto far divertire il pubblico, regalare loro una serata atomica ed essere brava e professionale allo stesso tempo. Appena sento la musica a palla mi accendo. E’ allucinante. Molte volte sono lì come guest, lavoro un oretta nella parte centrale della serata. Bene, io non riesco a stare ferma, devo andare in console cantare e far divertire tutti, a volte prima che sia il mio momento.
Credo sia una cosa stupenda, e questa mia vitalità non è la stessa che c’è in molte persone che fanno il mio stesso lavoro, o che vengono come pubblico. Sono contraria a tutto quello che è marcio nella discoteca. Io se dovessi aprire un locale vorrei che tutti quanti si divertissero grazie all’entusiasmo portato dalla musica, non da una bottiglia, droga o altro. Io non sono mai cambiata per nessuno. Sono sempre stata io e le mie serate le vivo al 100% dall’inizio alla fine, e credo che questo sia il vero motivo per cui io continui fare questo lavoro, nonostante le condizioni avverse.
Hai qualche rimpianto?
No, perché faccio quello che amo e sono esattamente chi volevo essere a 30 anni.
Cosa non cambieresti per nulla al mondo con la tua vita attuale?
Non cambierei il mio modo di essere, la mia testa dura mi ha portata fino a qui.
Quale locale porterai sempre nel cuore?
Qui entriamo in un argomento delicato. Ci sono locali a cui sono legata perché mi ricordano dei periodi, o delle emozioni, ne ho girati talmente tanti che adesso non saprei. Sicuramente un locale che mi ha vista crescere e ancora oggi mi fa sentire a casa è il Capogiro Joyclub a Curno BG.
Come vedi il futuro del mondo della notte?
Il mio futuro in questo mondo lo vedo in crescita. Un domani, spento il microfono, vorrei occuparmi della parte artistica di qualche club, regalare la mia esperienza e gestire format, idee o formare persone che abbiano voglia di diventare dei bravi vocalist o dei bravi performer.
Sogno nel cassetto?
Trovare l’amore vero. Voglio una famiglia, un bimbo e tanta felicità.
La tua frase preferita?
Volere è potere.
Salutaci a tuo modo
Un saluto agli amici di YOUparti, with love Aryfashion !!! <3