Ieri sera sono andato al concerto di Cosmo. Ho definitivamente capito che l’artista di Ivrea ha trovato la chiave giusta per spaccare musicalmente in Italia, e non solo.
Fabrique, Milano: sono arrivato al locale di Milano verso le 22. Probabilmente dentro stava già succedendo il delirio. Ho capito come buttava dal momento in cui mi sono messo a cercare parcheggio. Quasi impossibile da trovare, ma con 5 euro al parcheggino abusivo un posto si trova sempre. La pioggia era fitta è fastidiosa, avrebbe fatto desistere chiunque, ma non quelli che sapevano cosa sarebbe successo al Fabrique e, nonostante il soldout, erano tutti in fila nella speranza di poter entrare. Centinaia di persone che non avrebbero ascoltato l’ombra di una canzone.
Dentro era esattamente come ci si aspettava, imballato di gente. Cosmo, dopo il dj set di qualche amico, aveva appena incominciato con le varie del repertorio come ‘Tutto Bene’ e ‘Tristan Zarra’. Voce inconfondibile e accento piemontese di quelli con tutte le vocali sbagliate. Canta con un’energia fuori dal comune ed intervalla i suoi pezzi, cantati insieme a due batteristi live, a piccole parti di dj set. É il perfetto mix di tante cose. Sembra uno indie ma è vestito come uno zarro anni 90, sarebbe perfetto ai Murazzi con la Peroni in mano ma anche in club in console. I pezzi hanno dei testi che arrivano al pubblico in modo semplice e deciso ed il ritmo è quello da club che fa venire voglia di ballare. Cosmo ha trovato la formula davvero perfetta per mettere d’accordo tutti, ed in effetti al suo concerto il pubblico era assolutamente eterogeneo: l’hipster, il fighetto, il fattone, l’uomo adulto, il ragazzino ecc ecc. Tutti ballavano indistintamente e la cosa più pazzesca è che erano in pochissimi a filmare con il cellulare. Solitamente le persone passano tutto il tempo con il telefono in mano, invece ieri erano in pochi. Volevano tutti godere e respirare dell’energia di quello che è un vero fenomeno e animale da palco. Vi dico solo che ha fatto due stage diving in cui è stato trasportato dal palco alla regia e ritorno. 2 cazzo di volte. Mito! E la gente lo ama, giustamente. Il finale con ‘L’Ultimo della Festa‘ è da delirio. Insomma, non male per uno che aveva dichiarato che nella vita avrebbe voluto fare il casalingo.