Bisogna dire che quest’estate è diversa dalle altre. Scommetto che voi starete pensando ai Mondiali di calcio. Quest’anno niente Italia, e quindi li abbiamo seguiti con un po’ meno passione. Anzi, li abbiamo seguiti quanto basta per scoprire che la Francia è diventata campione del mondo e che le gufate che abbiamo tirato non sono servite a fare qualcosa. La coppa è tornata laddove non c’è il bidet, e dobbiamo farcene una ragione. Ma quest’estate è strana, non tanto per il calcio, quanto per la musica. Ci perdonerete se parliamo molto di canzoni e tendenze musicali, ma gli eventi sono il nostro pane, e non abbiamo potuto fare a meno di notare un po’ di cambiamenti rispetto al solito..
Ad esempio, che fine hanno fatto i tormentoni latini? Enrique, dove sei? É vero ne sono usciti parecchi, tra cui La Cintura di Alvaro Soler, ma nessuna canzone che sia degna di nota come un Despacito oppure un Bailando. Esce molta musica, ma la maggior parte delle canzoni sono insignificanti. Ma sapete che forse forse le vere sorprese arrivano dalla musica italiana? Chi l’avrebbe mai detto che a fare uno dei dischi più interessanti e funzionali di quest’estate sarebbe stato uno che fino a qualche tempo fa ‘cantava’ di andare a comandare con il trattore in tangenziale. Ebbene si, parliamo di Fabio Rovazzi che con la sua Faccio Quello Che Voglio ha tirato fuori un pezzo che è degno di nota per molti motivi. Tanti di voi staranno inorridendo di fronte a queste affermazioni, ma Rovazzi, che certo uno stupido non è, ed ha i mezzi economici e creativi per trasformare ogni cosa in una meravigliosa operazione di marketing, ha prodotto un disco davvero completo.
Ad esempio Facci Quello Che Voglio parte dalla base creata da Lush & Simon, due dj e produttori italiani di tutto rispetto. Fateci caso, anche senza la voce di Rovazzi è fantastica. Poi il genio del marketing e delle collaborazioni ha coinvolto tre delle voci più belle d’Italia come Emma Marrone, Nek e Al Bano, pescando così tre bacini d’utenza diversi tra i fan della musica italiana. Dulcis in fundo ha aggiunto le parole adatte alla melodia, parole che fossero funzionali all’idea primaria di tutto questo progetto, un video da paura. Il video, o meglio, il cortometraggio di Faccio Quello Che Voglio è girato benissimo, molto meglio di tante pellicole italiane uscite al cinema, e poi i visi noti della televisione aggiungono quel tocco di viralità che serviva.
Insomma, è un prodottino mica da ridere. Certo Rovazzi, solo nel video ha speso, di tasca propria, gli stessi soldi che costa un monolocale a Milano, quindi bisogna avere le possibilità economiche per fare certe cose. Ma finché le metterà al nostro servizio creando qualcosa che ci piace e che ci fa ballare, ben venga. BRAVO!