Vi siete mai chiesti quanto impatto avete sull’ambiente? Negli ultimi anni le campagne di sensibilizzazione, l’informazione, la cultura e internet hanno aiutato a renderci conto di quanto alcuni piccoli gesti possano aiutare a il nostro ambiente. Sempre ad internet e ai vari social network per una va il merito di averci fatto aprire gli occhi su quanto ad esempio per anni ci abbiano bombardato sul fare docce brevi per evitare di consumare l’acqua, per poi scoprire che tutti tacevano sui consumi degli allevamenti intensivi. Il 51 per cento dell’inquinamento mondiale è dato dall’allevamento. E chi lo sapeva che un hamburger corrisponde a chissà quante decine di docce. Ecco forse non saremmo in grado di cambiare le cose subito, ma almeno siamo più consapevoli.
I club di Berlino combattono l’inquinamento
Questo vi da un’idea su quanto le grandi strutture possano essere impattanti sull’ambiente. Non si sottraggono a questo meccanismo anche le discoteche che secondo alcuni rapporti, come quello di Friends Of The Earth Germany, consumano su base annua (in questo caso in Germania) trenta tonnellate di CO2. Per darvi un’idea, un grande club che apre venerdì e sabato, consuma in termini di energia elettrica come una famiglia in un anno.
A Berlino, che sono avanti anni luce quando si parla di tutela e sviluppo dell’intrattenimento notturno, è partita un’iniziativa che prevede delle sovvenzioni ai locali che lavoreranno per abbassare i consumi e limitare l’impatto sull’ambiente.
Già qualche tempo addietro vi avevamo parlato di come lo Stato avesse rilasciato dei fondi proprio dedicati alla salvaguardia delle discoteche. Ora arriva questo progetto ambientale ideato da una ONG tedesca, la Friends Of The Earth, insieme all’associazione di consulenza per locali Cubeliebe che prevede appunto lo sblocco di fondi per combattere il cambiamento climatico.
Potranno essere acquistati led a basso consumo, andrà ridotto il consumo di acqua ed energia, verrà rivisto il sistema di raffreddamento, dello smaltimento di rifiuti e l’abbandono dell’utilizzo della plastica.
Insomma ribadiamo che a Berlino sono avanti anni luce. E noi non dovremmo far altro che copiare.