Ieri è stata un esperienza a dir poco incredibile. The Hotel 2020 è stato un successo ed è stato il miglior modo di entrare nel nuovo anno. Chi vi scrive ieri sera era lì nella veste di addetto ai lavori. Uno di quelli che vive un po’ al contrario. Ad esempio quando voi vi state preparando per il cenone, io sto mangiando qualcosa al volo prima di scegliere l’outfit giusto per la serata. Mentre mangiate io preparo la scaletta della serata e mentre siete pronti a brindare ed alzare le mani, io sono sul palco, a farvele alzare. Da un lato tante volte penso che mi piacerebbe essere sotto il palco a coltivare una sonora sbronza, ma dall’altro lato la soddisfazione per quello che vedo è incredibile.
E ieri sera di cose pazzesche ne ho viste davvero tante. Ho visto grandi sorrisi durante la cena, ho visto tante persone messe tutte in ghingheri per accogliere il nuovo anno con una certa eleganza (apprezzo anche lo sforzo di chi ci ha provato con scarsi risultati). Ho visto tutte quelle mani alzate e ho sentito le voci che scandivano all’unisono il conto alla rovescia per il Capodanno, una sensazione davvero stupenda.
E poi la musica è stata il vettore di tutta la festa. Balli sfrenati intervallati solo da qualche drink dell’open bar o, per i più fortunati, da qualche limone che ricordava tanto le feste di quando eravamo ragazzini. Insomma, ho visto quello che serviva, tanta spensieratezza e divertimento. Tutto è andato per il meglio.
Tra gli accadimenti più curiosi, figli un po’ della stupidità a volte dell’essere umano, cito invece un personaggio che ho visto scavalcare le transenne e salire sul palco al grido di “zio la festa sono io, devo stare qui”. Ovviamente defenestrato dopo pochi minuti dalla sicurezza. E ricorderei anche con un fortissimo RIP un tizio che dopo essere stato invitato con educazione dalla sicurezza ad uscire dal locale, dopo aver dato alcuni problemi, ha pensato bene di tirare uno schiaffo al buttafuori. Credo che di quell’uomo al primo di gennaio rimanga bene poco.
Scherzi a parte è stato tutto magico. Grazie a chi c’era. Buon anno!