Durante la pandemia ci siamo abituati a sentire le storie più assurde e pazzesche. Pensiamo ad esempio a Jared Leto, attore di Hollywood e frontman dei 30 Seconds to Mars, che ha scoperto dell’emergenza sanitaria 12 giorni dopo tutto il resto del mondo perché si trovava in ritiro spirituale nel deserto. Ma c’è anche chi ha fatto di meglio, o peggio. Una coppia di ragazzi, lei italiana, ha saputo della pandemia dopo un mese dall’inizio dell’emergenza. Com’è possibile? Si trovavano in mezzo all’Oceano Atlantico su una barchetta con cui hanno effettuato l’impresa di arrivare da Tenerife fino ai Caraibi. I due avevano chiesto a casa di non ricevere chiamate, specie se negative per evitare di minare la loro stabilità mentale. Così hanno scoperto tutto una volta arrivati ai Caraibi.
Ora vi raccontiamo qualcosa che è davvero surreale. A Panama si svolge ogni anno un festival chiamato Tribal Gathering. Immerso nela natura dell’America Centrale, l’evento ha come scopo quello di rimettere l’essere umano in contatto con la natura, tra spiagge, mare cristallino, ma soprattutto indigeni del posto che offrono riti sciamanici ed usanze locali. È iniziato da più di un mese, ma non è ancora finito.
Sembra, insomma, l’inizio della fine, un po’ come per il documentario Netflix sul festival Fyre. In questo caso nessun problema di disorganizzazione, ma di mezzo è arrivata una pandemia.
Certo Panama non è stata troppo previdente permettendo ai partecipanti di entrare nel paese per svolgere il festival a metà marzo quando nel mondo stava già scoppiando l’emergenza sanitaria. Il risultato è che quello che doveva essere un sogno si è trasformato in un incubo. Il festival è stato messo in lockdown e che ci crediate o no, alcuni partecipanti sono ancora lì.
Inizialmente sembrava una vacanza prolungata, poi le risorse ed il cibo hanno cominciato a scarseggiare. Le persone sono state controllate dalle autorità ed i passaporti sono stati sequestrati. Possono andarsene solamente coloro che hanno un volo confermato e non presentano i sintomi del contagio. Attualmente ancora 40 individui si trovano al festival, da più di un mese.
Ne verrà fuori sicuramente un nuovo documentario.