Hanno nascosto un loro ristorante di New York sotto un enorme lenzuolo e ci hanno scritto sopra McDonald’s
Quando si parla di troll, si pensa sempre a sinistri nerd dietro gli schermi dei computer che fanno a gara a chi è più cinico, oppure alle creature fantasy che troviamo in tutti i film dal Signore degli Anelli in poi. Di certo non ci sarebbe mai venuto da pensare che una multinazionale come Burger King si mettesse a trollare il suo competitor più accanito, e invece.
Succede a New York, e dove sennò? La famosa catena di fast food, nel Queens, ha deciso di farsi pubblicità travestendo un proprio ristorante da McDonald’s. Obiettivo: spaventare i clienti.
Sì, perché oltre al “costume” da fantasma, Burger King ha aggiunto una scritta: “BOOOOOOO!!! (Just kidding, we still flame-grill our burgers) Happy Halloween!”. Ovvero: “Stiamo scherzando, continuiamo a cuocere i nostri hamburger con il fuoco”. Un riferimento alla differenza di cottura della carne nelle due catene, con Burger King che ci tiene a sottolineare che i rivali usano piastre elettriche.
A voler essere cattivi, dovremmo dire che il Burger King non è esattamente un ristorante bio a 5 stelle in confronto al McDonald’s e quindi il suo fantasma non dovrebbe poi fare tutta questa paura, ma la cosa sembra far divertire tantissimo gli americani, che credono a questi dualismi, un po’ come la storia della Coca Cola contro la Pepsi.
Per attuare questa divertente trovata, sono state utilizzate decine di metri di tessuto bianco, proprio come quello dei fantasmi, sono stati ritagliati gli occhi e scritto a bomboletta McDonald’s. Un’idea che ha fatto il giro del mondo in pochi giorni.
Ma lo scherzone non si è limitato all’allestimento esterno del negozio, Burger King si è infatti spinta a creare falsi packaging dei panini, sempre con gli occhietti ritagliati e con la scritta McDonald’s a pennarello.
Mentre Burger King si diverte, non va così bene per McDonald’s che invece è costretto a nascondere Ronald, il suo pagliaccio simbolo, a causa della clown hysteria. È un mondo difficile.