Da ragazzini, quando andavamo alle medie o al liceo, durante le famose gite di classe, una delle usanze più comuni era quella di correre per aggiudicarsi i posti in fondo al pullman. Si perché i fighi stavano seduti dietro, mica davanti con i secchioni ed i professori. A ripensarci oggi, poteva anche avere un senso, ma c’era un’altra usanza che invece non trova proprio spiegazione: vi ricordate la canzoncina “se facciamo un incidente muore solo il conducenteeeeeee“. Nonostante uno studente potesse essere privo di malizia, non credo che gli autisti fossero contenti del motivetto. Sarà partita anche qualche toccatina preventiva agli zebedei.
A breve la scaramanzia sarà l’ultimo problema per gli autisti dei bus, ma si dovranno preoccupare forse del posto di lavoro perché sta per arrivare a Milano il primo bus senza autista. Avete capito bene, un po’ come nei film del futuro. Il progetto è in approvazione presso il Comune di Milano e la società di trasporti ATM ed è promosso da alcune società private che hanno investito per la riqualificazione della zona intorno all’ex scalo ferroviario di Porta Romana. Il primo bus senza conducente dovrebbe collegare Via Ripamonti (dove c’è il tram 24 per intenderci), la stazione dei treni di Porta Romana e infine la linea gialla della metro in Piazzale Lodi.
Non un grande giro insomma, ma per iniziare sembra davvero essere un grande passo per l’umanità e per la città di Milano. Dietro questo progetto ci sono niente meno Fondazione Prada e Beni Stabili che ovviamente intendono riqualificare al meglio la loro zona di appartenenza, cioè il polo espositivo per la prima ed una nuova sede di uffici per la seconda (21 mila metri quadri che ospiteranno 1000 dipendenti Fastweb). Il tutto sarà a favore dell’ambiente perché il progetto europeo chiamato Sharing Cities trasformerà la zona dove sorgeranno i nuovi uffici in un distretto di periferia a basso consumo energetico.
Il futuro è adesso.