Con che nome ti conosce la gente?
Non ho un nome d’arte, ho sempre usato il mio vero nome e cognome: Francesco Cacciola.
I tuoi genitori come ti chiamano?
Nelle mie zone sono sempre stato soprannominato “Ciccio”, non per la mia forma fisica, ma perché in Sicilia è il diminutivo di Francesco.
Come mai hai iniziato a lavorare nel mondo della notte, raccontaci la tua storia.
Frequentavo da ragazzino i locali notturni, prima come barman e poi come PR. Mi ha sempre affascinato il ruolo del Dj, perché lo vedevo come la guida, l’artefice del destino e della buona riuscita di ogni serata.
Come ti ha cambiato la vita la notte?
Ho conosciuto tantissima gente, viaggiato, modificato le mie abitudini e i miei orari: insomma la vita di notte un po’ mi ha cambiato. Nonostante tutto ho sempre mantenuto i principi, l’educazione che mi sono stati insegnati fin da bambino.
Hai qualche rimpianto?
Il mio unico rimpianto è di non aver cominciato prima. Nel nostro lavoro non si finisce mai di imparare e l’esperienza non è mai abbastanza.
Cosa non cambieresti per nulla al mondo nella tua vita attuale?
Non cambierei mai l’affetto dei miei cari e l’amore per la mia famiglia.
Quale locale porterai sempre nel cuore?
Ci sono dei locali, specialmente dove ho mosso i primi passi, che porterò sempre nel cuore. Ma sono tanti e non potrei mai citarli tutti. Tra le esperienze professionali più stimolanti ce n’è una che sto per fare, ovvero la collaborazione col festival SunBreak Malta, che prenderà vita tra fine aprile e inizio maggio 2018.
Come vedi il futuro nel mondo della notte?
Il mondo della notte sta cambiando: grazie ad internet e i social oggi c’è più possibilità di condivisione e il mercato della musica ne subisce le conseguenze nel bene e nel male. In Italia c’è poco spazio nei clubs per artisti emergenti e si mira ad un profitto immediato , piuttosto che ad un investimento sul futuro.
Bisognerebbe creare nuovi party, aprire nuove strutture , avere nuove idee, piuttosto che continuare a copiare format già esistenti all’estero.
Sogno nel cassetto?
Diventare un grande DJ, produrre ottima musica ed essere apprezzato per quello che trasmetto quando salgo sopra la consolle. Considero suonare a Ibiza uno dei miei più grandi sogni.
La tua frase preferita?
“Memento audere semper”. In latino significa “ricordati sempre di osare”. E’ la frase che contraddistingue la mia vita e la mia carriera, se non avessi mai avuto il coraggio, anche quando nessuno mi dava credito, oggi non sarei qui. E ancora c’è tanto da fare.
Salutaci a tuo modo.
Un grosso saluto e un grazie speciale, nella speranza di ritrovarci fra qualche anno sempre più avanti e sempre più forti. Non bisogna mai smettere di sognare.