Ogni settimana è più o meno sempre la stessa cosa. Il venerdì escono le nuove canzoni e Spotify pubblica la playlist dedicata “New Music Friday Italia”. Io ascolto una canzone dopo l’altra, con l’entusiasmo con cui pago l’affitto ogni mese. 40/50 canzoni di cui 30 sono dischi trap quasi tutti uguali, il resto si divide tra reggaeton, melodica e qualche roba da pop star internazionale. L’unica certezza? Di quelle canzoni forse se ne salvano un paio, quando è festa grossa ne salvi 3 o 4. E parlo di quei dischi che se ascolti tra 5 anni sono sempre piacevoli. Da un lato la sensazione é quella che non esca nulla di decente, dall’altro forse non è chiaro in quale periodo musicale stiamo vivendo.

 
La paura è anche quella che ai dj o alle radio sia stato tolto il difficile, ma necessario, lavoro della ricerca e della proposta musicale. Questo a favore forse di una scelta basata su statistiche ed operazioni di marketing. Manca il cuore, manca la sensazione umana. Tutto questo panegirico per dire che abbiamo bisogno di musica nuova. E tutte le volte che sentiamo parlare di nomi come Rihanna (il suo album “9” è nell’aria da mesi), The Weeknd, Marrakesh (perché comunque il suo ultimo album è una bomba) oppure Calvin Harris, abbiamo delle grandissime aspettative. 

Proprio Calvin Harris ha recentemente acceso il fuoco della speranza. Il suo 2019 non è stato particolarmente produttivo. Non sono usciti nuovi dischi e abbiamo sentito parlare di lui principalmente per la vendita delle sue ville da sogno oppure per il fatto di aver ricominciato ad esibirsi al di fuori dal gruppo Hakkasan per cui lavora in esclusiva.

Ha recentemente risposto alle domande di alcuni fan su Twitter e ovviamente qualcuno ha chiesto news sulla musica nuova. Harris ha risposto che in un paio di settimane dovrebbero esserci delle nuove uscite. Ma la cosa più interessante è il dj, interrogato sul fatto che di trattasse o meno di un genere nuovo o diverso, ha risposto “secondo me si”.

Calvin, abbiamo uno stramaledetto bisogno di te.