Signore e signori, la settimana scorsa é tornato il dj numero uno al mondo: David Guetta. Ci piace chiamarlo così da quando la pubblicità che passava in occasione del penultimo album citava proprio “il dj numero uno al mondo” con quell’intonazione anni ’80 che ci piace sempre tanto. Il dj parigino, che da anni milita nelle prime posizioni della classifica Top100 di DjMag, é tornato con un nuovo album dal titolo ‘7’, il settimo album del dj produttore. Non ci vuole più molta fantasia per trovare il nome di un album come avrete capito. ‘7’ é uno dei progetti più ambiziosi di Guetta perché arriva dopo una piccola pausa in cui, a detta dello stesso dj, aveva bisogno di chiarirsi un po’ le idee.
Onestamente abbiamo ascoltato entrambi i cd dell’album, e non é che ci sia piaciuto poi così tanto. É vero che siamo stati colti tutti un po’ dalla frenesia dell’uscita di ‘7’ tra chi aspettava qualche hit ed i dj che invece speravano in qualche produzione succosa da proporre durante le serate in console. Invece il risultato ha un po’ il sapore di quelle canzoni pop sentite e risentite messa insieme ad una musica club che non é ne carne ne pesce.
Sarebbe opportuno fare una premessa. David Guetta aveva scritto più di 100 pezzi, ma non era sicuro sulla scelta di quelli da inserire nell’album. In questo lo hanno aiutato le collaborazioni (praticamente ci sono tutti J Balvin, Bebe Rexha, Sia, Jason Darulo ecc…) che l0 hanno indirizzato sulle tracce più interessanti. Guetta però ha deciso che questo album sarebbe stato caratterizzato dal suo divertimento personale, cioè produrre tracce che lo divertissero e che non dovessero per forza essere delle hit. E c’é riuscito…a divertirsi. Egoisticamente dalla parte del pubblico avremmo preferito le hit, ma va be. Qualcuna forse é destinata a diventarlo o magari arriverà qualche remix che darà un po’ più di vita alle sue tracce (già successe per molti dei suoi dischi passati).
Fatto sta che ‘7’ é intriso di musica che sembra fatta da uno che non é Guetta e non racconta nulla di sconvolgete. Ci sono pezzi reggaeton che non sono certo al livello delle hit di quel genere, ci sono pezzi pop melodici tutti uguali e poi c’é un album intero di musica da club che ha prodotto con l’acronimo di Jack Back e che a nostro avviso rappresenta quel genere tendente all’underground che solitamente raccoglie una schiera di pubblico che non va certo ad ascoltare le tracce di Guetta. Tutto un po’ arrangiato senza arte ne parte. Ma dopo tutto, se fosse facile fare le hit, le faremmo tutte. Ci consoleremo con Drive, la traccia prodotta insieme a Black Coffee, primo singolo ben riuscito di ‘7’ e aspetteremo che Guetta torni ad essere la macchina del successo che é stato in passato.