Quando si parla di discoteche difficilmente si comincia a discutere della struttura in se. Al massimo commentiamo con un ‘bel posto’, ma realmente chi è che si sofferma a discutere dell’architettura dei posti dove andiamo a ballare? Bé ci sono dei club che sono delle vere e proprie opere di design che nel tempo è cambiato, si è trasformato e si è evoluto. Qualcuno ha pensato di faci una mostra.
L’unico piccolo intoppo? Bisogna andare fino in Germania, al Vitra Design Museum di Weil Am Rhein. É lì infatti che nasce Night Fever: Designing Club Culture 1960 – Today. 50 anni per osservare e scoprire la storia di come si sono evoluti i club dal punto di vista del design.
Tutto parte dagli anni ’60 proprio dall’Italia con il Piper Club, dopo tutto in quegli anni a Roma si viveva la famosa Dolce Vita Felliniana e tutti volevano venire a vivere e soprattutto fare festa in Italia. Dopo il nostro tricolore la mostra procede con gli anni ’70 dove non si può non citare lo Studio 54 di New York, luogo leggendario per le sue feste e per la sua clientela vip, ma dove in pochi sapevano che per la prima volta le luci diventavano parte integrante dello spettacolo. Se pensiamo che oggi in tutte le discoteche c’è un ‘lucista’.
Negli anni ’80 arrivano tanti locali tra cui il Fac 51 Haçienda di Manchester dove suonavano acid house. Dopodiché il Berghain di Berlino tutt’ora luogo di culto underground per i tedeschi e non solo (c’è gente che ci passa dentro anche tre giorni di fila, sempre se riesce a superare il controllo severo alla porta di Sven). Gli anni ’90 sono tutti a Londra con il Ministry Of Sound e la house music. C’è tempo fino al 9 settembre per visitare la mostra, quindi se progettate una gita estiva in Germania e siete amanti della club culture, Night Fever: Designing Club Culture 1960 – Today è il posto ideale.