Come tutti i weekend, ho lavorato in qualche locale in giro per l’Italia, dove oltre al solito dj resident del locale (quello che si accolla tutte le responsabilità dell’andamento musicale della serata) ho trovato l’ennesimo dj GUEST, e ho avuto la conferma che, nella maggior parte dei casi, non serve ad un cazzo.
Adesso vi chiedo di fare mente locale, e di chiedervi qual è stata l’ultima volta che siete andati a ballare in un determinato posto solo ed esclusivamente perché in console arrivava un ospite particolare. Non ve lo ricordate vero? Io se ci penso riesco solamente a ricordare qualche serata ad Ibiza di qualche anno fa, forse con Solomun o Bob Sinclar, boooo. Bisogna dirlo una volta per tutti, gli special guest nella maggior parte dei casi non servono a niente.
Vi spiego come funziona. Premesso che un locale sia riuscito ad accaparrarsi un dj resident capace (cosa più unica che rara vista la gara al ribasso sui cachet) ogni tanto per dare un po’ di freschezza alla serata, prova a chiamare un dj ospite che faccia un paio d’ore di dj set. Nella maggior parte dei casi si tratta di nomi che non porterebbero al locale nemmeno i parenti dello stesso dj, figuriamoci il pubblico abituale da discoteca. Perché succede questo? Forse perché direttori artistici o proprietari di club si fanno intortare da qualcuno che propone loro ospiti dal costo più o meno importante, pur non avendo alcun ritorno in termini economici e di immagine sulla serata.
Ma voi vi chiederete, quanto potrà mai costare un dj guest. I prezzi vanno da 50 euro fino a 100mila. C’è però un problema: quelli che mediamente si può permettere un club in Italia si aggirano ad un massimo di 5000 euro circa, e sono proprio quelli che non servono a niente.
Le soluzioni quali sono? É possibile trovare un dj guest bravo a poco prezzo, ma bisogna avere culo e soprattutto bisogna ragionare in termini di qualità sulla serata, perché state pur certi che il nome di dj Pincopallo scritto sulla locandina non porterà al locale nemmeno una persona in più rispetto al solito. Se invece serve un nome di richiamo, in Italia praticamente non esiste a delle cifre accettabili. Si, forse un Cristian Marchi, un Gabry Ponte, un Gigi D’Ag, possono ancora dire la loro sull’eco della serata, ma sono rari casi, e costano comunque parecchio. Poi tra loro ed i big che NESSUNO (o quasi) si può permettere con previsione di guadagno, come David Guetta o Bob Sinclar (cifre che vanno appunto dai 30mila euro in su), esiste una schiera di dj guest cari e con nomi che non conosce nessuno. I club dovrebbero mettersi in testa che devono smettere di chiamare ospiti che magari avranno anche suonato al Tomorrowland nel 2005, ma se non li conosce nessuno e costano 10mila euro sono praticamente soldi buttati, a meno che ovviamente non siano dei geni nel mettere musica e allora diventa un servizio di generosità nei confronti dei clienti che comunque non hanno idea di chi siano.
Quindi, lo special guest serve a qualcosa in un locale? Ribadisco, praticamente, NO non serve ad un cazzo. Quelli che hanno richiamo sono cari e quelli bravi senza richiamo sono cari lo stesso e non vi portano una persona. Bisogna trovare un dj guest bravo ed economico oppure conviene il resident dj. E badate bene, parliamo di dj. Lo sappiamo che dalle nostre parti l’ospite di Uomini & Donne fa più di Todd Terry, ma che meritassimo l’estinzione, già lo sapevamo.