Sono appena tornato da un lungo viaggio e sono ben consapevole che i primi giorni dopo il ritorno a casa, tutte le energie saranno concentrate su una sola cosa: le lavatrici. Se c’é una cosa che detesto fare sono proprio le lavatrici, seconde solo a lavare i piatti (ma prima o poi prenderò una lavastoviglie). Tutto perché in viaggio uno non ha tutto questo tempo per poter lavare i vestiti, a meno che non ci sia il tempo per una lunga sosta nello stesso hotel e soprattutto la possibilità economica per mandare tutto in lavanderia. Inoltre le uniche volte in cui ho pensato bene di fare da solo in una lavanderia a gettoni, ho fatto un gran casino. Mi trovavo a San Francisco, e nell’hotel avevo una meravigliosa lavanderia a gettoni con asciugatrici. Ecco, non sapevo che l’asciugatrice restringesse i capi, così mi sono trovato 10 magliette modello Flashdance.
Tutto questo non sarebbe successo se avessi avuto una delle invenzioni che si apprestano a rivoluzionare i viaggi ma anche il mondo magico della lavanderia. Si chiama Dolfi ed é la prima lavatrice portatile mai inventata, é grossa quanto uno smartphone. Ora voi starete pensando “come faccio ad infilare la giacca di montone in uno smartphone” ma Dolfi non funziona come una normale lavatrice. È sufficiente riempire una bacinella d’acqua, un lavandino o una vasca da bagno, immergere i vestiti con del sapone, accendere Dolfi dentro l’acqua ed in una mezzora i vostri vestiti sono puliti.
La lavatrice utilizza gli ultrasuoni per pulire i vestiti, permettendovi anche di risparmiare acqua ed elettricità. É stata inventata da Andre Fangueiro, fondatore della Studio Lata, e dopo una campagna di raccolta fondi su Indiegogo terminata con successo ha messo in vendita il prodotto. A breve i primi clienti lo riceveranno nelle case per la cifra di 160 euro. Se siete curiosi di provarla é sufficiente acquistare Dolfi sul sito ufficiale, ma l’attesa é almeno di 6 settimane.