Halloween è passato da non molto, ma sapete cosa succede una volta passato il 31 ottobre vero? É Natale. Si dai non giriamoci troppo intorno, i bastoncini di zucchero stanno per tornare, gli alberi stanno per invadere le case e Babbo Natale è pronto a ricevere le letterine. È evidente che a qualcuno di voi starà venendo l’orticaria anche solo a leggere la parola Natale, ma sappiate che è normale. Il mondo da sempre si divide in chi ama il Natale e chi lo detesta, e forse questo dipende dal modo in cui ognuno è abituato a viverlo fin da bambino. Io ad esempio se penso al Natale ho in mente dei bei momenti, la famiglia, le mangiate, gli amici, la felicità.
Non vedo l’ora che arrivi l’8 dicembre per fare l’albero di Natale, e forse potrei anche anticipare la data degli addobbi. Perché? Tutta una questione di felicità.
A parlare non è qualche accanito fan del Natale, ma la scienza. Steve McKeown, psicologo e fondatore della McKeown Clinic, ha spiegato nei dettagli che trasformare la propria casa in un gigante villaggio di Natale fa mantenere i contatti con il bambino che è in noi. Insomma ci trasforma in degli eterni Peter Pan che non guasta mai. A detta dello psicologo ci fa sembrare più lontane le responsabilità ed i problemi della vita adulta.
Ci piace anche la premessa che si nasconde nelle parole di Steve: “benché possa esserci una percentuale di ragioni sintomatiche per cui qualcuno voglia ossessivamente addobbare casa in anticipo (sdoganando il fatto che esistono dei folli ossessionati), in molti casi si tratta di motivazioni nostalgiche o per evocare prima possibile la magia del Natale”.
E poi il Natale può essere un momento per stringersi e ricordare i cari che non ci sono più. Si tratta di aggregazione. Sono mille film e libri a raccontarcelo: il Natale è magia. E allora lasciatevi trascinare da questa atmosfera e buttatevi nell’addobbo selvaggio.