Quando sento parlare di vichinghi, le uniche reminiscenze che ho sono quelle che provengono dal liceo. Pare fossero i primi ad essere andati alla scoperta dell’America grazie alle loro grandi doti di navigatori. E poi c’é l’immaginario comune dei caschi con le corna, le lunghe trecce, le pelli e le asce. Insomma un popolo valoroso e feroce allo stesso tempo. Poi il cinema negli ultimi anni ha fatto la sua parte, tra le serie televisive a loro dedicate ed i film come Thor che ci restituiscono una sorta di vichingo dello spazio. Prossimamente arriverà al cinema anche Dragon Trainer 3 che ci fa sognare pensando ad un mondo infestato dai draghi dagli occhioni dolci. Qualche idea ce l’abbiamo sui vichinghi, ma certamente non pensavamo che un giorno saremmo finiti ad assaggiare la loro cucina.
Ci hanno pensato due giovani imprenditori a portare le prelibatezze della carne di selvaggina appartenenti alla cultura vichinga. Igor Iavicoli e Milena Vio hanno inaugurato da poco Valhalla, il primo ristorante vichingo d’Italia. Grandi appassionati di mitologia nordica, hanno riprodotto un’ambiente che subito ci trasporta in un mondo fatto di guerrieri e di Dei. Lo stesso simbolo del locale, il nodo di Odino, ci catapulta tra le tavole di un popolo antico.
La vera chicca naturalmente é il cibo. Tutto é incentrato sulla selvaggina cotta alla brace, tra un Gulltopp (gli sfilacci di cavallo marinati), un Himinhrjodhr (midollo di manzo gratinato), una Tanngnjostr (tagliata di capriolo) e poi ancora la tartare di cervo, il cinghiale alla birra e la quagli al ginepro, accompagnati da altrettanti nomi impronunciabili. Il tutto rivisitato in chiave gourmet dallo chef Mauro Molon.
Non mancano anche le proposte per chi non ama la carne. Ad esempio si può gustare il carpaccio di rapa rossa con seitan affumicato e le polpette di ceci in salsa di carciofi.
Se cercate qualcosa di diverso, sicuramente Valhalla fa al caso vostro.