Il Punto dell’Infinito di Carlo Bernardini, una monumentale installazione site-specific, trasforma il piazzale della Fabbrica del Vapore in un ambiente immersivo e onirico disegnato unicamente dalla Luce.
Fabbrica di Luce è un progetto di ampio respiro che coinvolge artisti di fama internazionale nell’ideazione di grandi installazioni site-specific che trasformino il monumentale piazzale della Fabbrica del Vapore in uno spazio proprio dell’Arte, una soglia immersiva tra Istituzione e Città. I progetti di Light Art, scaturiti dallo studio e dalla valorizzazione delle preesistenze spaziali ed architettoniche, donano all’ambiente una nuova identità attraverso il carattere effimero, onirico e contemplativo della luce. Il piazzale diviene una tavola bianca che accoglie l’intervento dell’artista, il cui tratto di luce disegna nuove connessioni tra il tessuto urbano e gli imponenti spazi della struttura ex-industriale. Si tratta di un progetto pluriennale che ambisce a diventare un importante punto di riferimento per la Light Art e una vetrina contemporanea e sperimentale per la genesi dei nuovi spazi dell’Arte.
Il primo di questi interventi, Il Punto dell’Infinito, è affidato a Carlo Bernardini, un artista di fama internazionale che da anni indaga il tema della luce attraverso l’uso della fibra ottica. Bernardini sembra circoscrivere e catturare il vuoto dello spazio isolandone una parte interna, delineando una forma attraverso una linea luminosa. La grande installazione, che si estende lungo l’imponente piazzale della Fabbrica del Vapore, diviene così uno spazio nello spazio, una sorta di orizzonte degli eventi che determina i confini di un black hole. Isola il perimetro di un vuoto profondo, una dimensione altra e invisibile, che pesa percettivamente e si staglia inclinata di fronte a noi, come un’apparente gigantesca lastra di cristallo. Una forma del vuoto plasmata in una superficie sospesa, cristallizzata, che potrebbe frantumarsi come nella fine di un incantesimo, ma che al contempo ci invita a percorrerla, addentrandoci in essa alla scoperta del passaggio in un altro e ipotetico spazio temporale.