In collaborazione con ACINIdiCINEMA.it.
Abbiamo avuto la nostra dose di nostalgia 3 anni fa, magistralmente somministrata per altro, e adesso? Adesso è ora di andare avanti, e non è per niente facile raccontare qualcosa di nuovo quando è già stato detto tutto. Il Regno Distruttotrova comunque la chiave giusta per fare felici i principali consumatori finali, le nuove generazioni, ma anche quelli che ormai potrebbero girare Isla Nublar e Isla Sorna fischiettando ad occhi chiusi.
A 3 anni dal disastro del parco, Isla Nublar è ora un luogo disabitato dove i dinosauri cercano riparo nella giungla. Il risveglio di un vulcano, inattivo fino a quel momento, spinge Owen (Chris Pratt) e Claire (Bryce Dallas Howard) a tornare sull’isola per un’operazione di salvataggio dei dinosauri sopravvissuti. Una volta lì, scoprono una cospirazione che potrebbe far sprofondare il pianeta in un rovinoso stato di caos come non si vedeva dalla preistoria.
Partiamo dalle basi: ci sono i dinosauri, il testosterone, la gnocca, l’azione e gli effetti speciali. Insomma, tutti gli elementi per rendere Il Regno Distrutto un blockbuster con i fiocchi non mancano, e vi dirò di più, J. A. Bayona (Sette Minuti Dopo la Mezzanotte) dirige molto bene un film che continua a coniugare in modo equilibrato le novità con quei piacevoli dejavu che ci riportano ai sogni di John Hammond. Da una parte c’è questa nuova intrigante quanto azzardata direzione intrapresa, con i dinosauri OGM (si, come le zucchine) e addestrati come chihuahua, mentre dall’altra, un plot che ricorda Il Mondo Perduto tra cacciatori vestiti ancora come Livingstone, imprenditori senza scrupoli e atteggiamenti degni della miglior organizzazione animalista.
Prima ho parlato di caos non a caso. Il Regno Distrutto segna anche il ritorno di Jeff Goldblum (avete visto come si veste nella vita reale? DI-VI-NO), abbondantemente utilizzato nei trailer, anche se non aspettatevi di fare indigestione di Ian Malcom (che sia forse la chiave del terzo film).
Forse Il Regno Distrutto non è uno dei migliori della saga, ma più che difetti o pregi, è un film a cui bisogna dare delle attenuanti. Innanzitutto è un film di passaggio, ed è probabile che ci siano ancora un bel po’ di carte da giocare per il gran finale della trilogia. E poi, come diceva la stessa Claire in Jurassic World, ormai le persone non si stupiscono più quando vedono un T-Rex e per aumentare l’effetto ‘WOW’ serve osare sempre di più, cosa possibile con la genetica, ma complicata quando bisogna rendere originale la sceneggiatura. Bisogna dire che Il Regno Distrutto fa ottimamente il suo dovere con l’introduzione di nuovi dinosauri.
Anche i protagonisti sembrano in qualche modo maturati, specialmente la Claire di Bryce Dallas Howard, meno maestrina e più donna, con meno tacchi (non devono essere passate inosservate le critiche al primo Jurassic World). Il Regno Distrutto è sicuramente un film d’intrattenimento di qualità che sfrutta il feticismo di vedere i dinosauri anche al di fuori del contesto giungla. Ora tutto sarà nelle mani del terzo capitolo, ma intano godetevi due ore di denti aguzzi.