In questi giorni al cinema è uscito il quinto capitolo della saga di Jurassic Park, nonché secondo episodio nell’era del remake, Jurassic World Il Regno Distrutto. Abbiamo visto il film e potete trovare la nostra recensione no spoiler QUI.
Uno dei motivi per cui ci siamo innamorati del film di Steven Spielberg nel 1993, oltre ai dinosauri, è il fatto che siano riusciti a rendere credibile la storia della creazione in laboratorio degli animali estinti. Insomma, tutti abbiamo pensato “ma certo! É possibile!”.
A lungo gli scienziati si sono interrogati per capire se fosse realmente possibile clonare un dinosauro estraendo il dna dalle zanzare rimaste intrappolate nella resina (poi diventata ambra), e finalmente abbiamo una risposta certa: è geneticamente impossibile.
I genetisti dell’Università Britannica del Kent, Darren Griffin e Rebecca O’Connor hanno dato una precisa spiegazione in merito.
Clonare i dinosauri partendo da un frammento di osso oppure dal sangue estratto da un insetto è impossibile perché il DNA sarebbe degradato da tempo. Se pensiamo che sono antichi di milioni di anni, ne hanno vista di acqua passare sotto i ponti per essere ancora intatti.
Nel caso però si riuscisse nell’impresa quasi impossibile di estrarre il DNA, questo sarebbe frammentato in milioni di piccolissimi pezzi a cui sarebbe pressoché impossibile dare un ordine. In Jurassic Park utilizzano la teoria del DNA di rospo per colmare le lacune del DNA di dinosauro frammentato, ma il risultato dovrebbe essere un ibrido tra dinosauro e rospo, tipo un “dinospo”.
Inoltre i due genetisti spiegano che lo sviluppo di un dinosauro dovrebbe avvenire all’interno di un uovo, che per ovvie ragioni non è possibile trovare (nel caso del film utilizzano un uovo di struzzo).
Quindi cari amanti di Jurassic Park e dei dinosauri, non si può fare niente di tutto ciò. I dinosauri li vedrete solo al cinema.