Ma ci pensate mai al “che sbatti andare in ufficio?”. Il mio ufficio ormai è “dove capita” per fortuna, ma ricordo come se fosse un incubo il mio periodo da ufficio: ore ed ore rinchiuso in prigione. E non è tanto pesante quando devi lavorare, ma diventa terribile quando hai finito ma devi rimanere li fino alle 18, oppure hai del lavoro da fare che non può essere completato prima di una certa ora, e non puoi mica uscire per prenderti un gelato nell’attesa. Per fortuna il lavoro è in continua evoluzione, e le tendenze vogliono l’ufficio sempre più simile al mio, itinerante.
Una società di ricerche di nome Pac (CXP Group) in collaborazione con Fujitsu ha riportato che il 57% delle aziende ha dichiarato di voler implementare sempre di più i sistemi d’accesso da remoto per lavorare. In poche parole, si lavora da casa.
La ricerca si è occupata di analizzare le imprese pubbliche e private in Europa, Oceania e Nord America. Il risultato è stato inaspettato, perché pare che proprio in Italia ci sia più propensione a favorire l’accesso al lavoro da remoto.
Secondo lo studio entro il 2025 il 50% della forza lavoro in Italia sarà costituita da quelli che noi chiamiamo ‘millennials’, della serie “ma che ne sanno i 2000”, e ovviamente saranno tutti proiettati verso il lavoro digitale.
La complessità della tecnologia viene percepita come un limite per la produttività, quindi sempre di più le aziende saranno aperte alla condivisione di dati e progresso tecnologico. Quel che è certo è che il lavoro sarà sempre più flessibile ed autogestito. Ci saranno degli obbiettivi da raggiungere, il come e quando sarà compito del lavoro entro un certo termine di tempo. Cosi se avrete voglia di un gelato alle 16, potrete uscire tranquillamente dall’ufficio per andarvelo a prendere.