Vi siete mai fatti un giro notturno in Piazzale Loreto? No, non vi stiamo per parlare del fatto che probabilmente rischiereste di essere rapinati, anzi, la situazione di Viale Padova e Viale Monza é sensibilmente migliorata negli ultimi anni. Se ci siete stati avrete notato la presenza di un palazzo tutto illuminato che rappresenta una brillante prova di architettura risalente agli anni ’60. Stiamo parlando del cosiddetto Palazzo di Fuoco.
Fu costruito appunto negli anni ’60 dagli architetti Giulio Minoletti e Giuseppe Chiodi in uno stile che in architettura viene definito ‘International’. Ora non sembrerebbe, ma ai tempi il Palazzo di Fuoco era un edificio, passatemi il termine, con i controcampi. Era dotato di alcuni dei sistemi più innovativi presenti a Milano in quell’epoca. Ad esempio é stato uno dei primi edifici con gli spazi interamente climatizzati, e poi il riscaldamento a pavimento e ancora le veneziane elettriche. Tutta roba che ora troviamo anche nel liceo più scrauso della provincia di Milano, ma che per allora rappresentavano davvero un grande passo avanti per le strutture del capoluogo meneghino. Il Palazzo di Fuoco però prende questo nome dalla parte più strabiliante della sua creazione: l’illuminazione. Di notte l’edificio si colora interamente con sfumature accese e magnetiche.
Il Palazzo di Fuoco adesso é pronto a rinascere, obbiettivo prossimo di uno dei tanti abbellimenti che stanno rendendo la città di Milano più splendente che mai. Lo società Gbpa Architects ha preso in mano un lavoro di riqualificazione che porterà il Palazzo di Fuoco ad illuminare nuovamente le notti di Piazzale Loreto. La struttura vedrà una riqualificazione degli spazi. Al piano terra saranno presenti spazi destinati ai negozi, rispettando l’originale destinazione del palazzo, mentre al di sopra si troveranno 9 piani destinati agli spazi di lavoro. Il tutto sarà costruito con lungo vetrate lungo tutta la facciata, una piazza interna verde ed una nuova illuminazione Led che potrà essere utilizzata per messaggi ai cittadini.
I lavori sono già iniziati e dovrebbero terminare nel 2019.