Quante volte abbiamo parlato delle tendenze musicali del momento? Decine e decine e per adesso la verità è che non sappiamo che pesci pigliare. Le produzioni musicali durano in testa i 3 mesi che servono ad artisti e case discografiche per spremere il prodotto martellando attraverso radio e tv. Canzoni in realtà create per questo scopo, tra le quali poi ogni tanto si nasconde una rara hit destinata a durare nel tempo. E poi è il grande momento del reggaeton. C’è reggaeton ovunque. Le star internazionali vogliono collaborare con Ozuna, J Balvin ma soprattutto in discoteca si balla reggaeton.

Fatevi un giro a Milano, luogo dove una volta ogni sera si trovavano decine di club che proponevano diversi generi musicali. Adesso la stragrande maggioranza delle nottate di festa hanno la colonna sonora del l’hip hop e del reggaeton. 
Per i Dj abituati a suonare musica da club è un dramma, hanno dovuto cambiare, evolversi od involversi decidete voi. Adattarsi al mercato.

La musica house fa capolino con qualche bella produzione spesso firmata da gente del calibro dei Purple Disco Machine ma sembra ancora essere un genere destinato ai piccoli privè. Sono finiti i bei tempi in cui la musica da club (e quella EDM, di cui ci lamentavamo) erano le stesse hit da radio grazie a David Guetta, Avicii e banda.

Ma quello che davvero non capiamo è: ma non vi siete rotti il cazzo di ascoltare Maracaibo? Dove per Maracaibo facciamo riferimento a tutta la musica revival da festa, sempre quella, sempre la stessa, che viene proposta verso il finale di serata. 

In console dj e vocalist propongono due ore di novità musicali, anche reggaeton, per vedere l’entusiasmo del pubblico che non decolla mai. Poi arriva il momento di Gigi Dag, i Blue e Nord Sud Ovest Est e parte letteralmente il delirio. Io un po’ ammetto che mi sono rotto i maroni di sentire sempre quelle (bellissime per carità) canzoni. Ma a sto punto cerco di vederla da una prospettiva che possa giovare a tutti: forse è il caso che facciamo revival e basta?