Il luogo comune che più spesso si sente su Milano è quello di una città grigia, piena di cemento e smog. Certo é una grande città, ma chi ha fatto anche solo un giro a Milano, non può non essersi accorto che è una delle città più verdi d’Italia. Ad ogni angolo della capitale meneghina ci sono parchi, parchetti, alberi e verde. Solo oggi, la città è composta da 500 mila alberi, e adesso parte un altro incredibile progetto che, udite udite, porterà altri 3 milioni di alberi a Milano, praticamente giungla.
Il nuovo ed ambizioso progetto si chiama ForestaMi e punta al 2030 con 3 milioni di alberi piantanti nella città di Milano. Il sindaco Beppe Sala si è occupato personalmente di delegare la transizione ambientale, in questo caso a Stefano Boeri che rivoluzionerà l’aspetto green della città e dell’hinterland. Un’idea che piace ai milanesi, ma piace anche oltreoceano. I complimenti sono arrivati anche da una celebrità attenta all’ambiente come Leonardo DiCaprio.
Da oltre un anno un team di ricercatori sta studiando quali sono le strategie migliori per popolare Milano di verde e dai primi di agosto è iniziata la produzione di quello che è diventato un documento ufficiale sul piano operativo. Sono più di 5 milioni gli alberi distribuiti nei comuni attorno a Milano e 500 mila in città. L’arrivo di altri 3 milioni di alberi significa un’impennata del 50% sul green e sull’aria pulita.
Da novembre a marzo arrivano i primi 400 mila alberi, poi si continuerà l’anno seguente con 1 milione e 200 mila è così via. Nell’anno olimpico, il 2026, ne avremo 2 milioni, e poi entrò il 2030 saranno 3 milioni.
Probabilmente si partirà dagli ex scali ferroviari che verranno popolari di verde ma il piano verrà presentato ufficialmente il 21 novembre al World Forum on Urban Forests in Triennale.
I costi ci sono, si parla di 500 euro per piantare dove c’è il cemento, e la metà dove l’area è verde. C’è anche scetticismo ma Boeri sostiene di averlo già visto quando era stato proposto il Bosco Verticale, palazzo che ora copiano in tutto il mondo.