In un momento storico in cui tendiamo, per fortuna, ad essere sempre più green, anche l’attenzione alla produzione dei rifiuti non deve venire meno. Stanno per arrivare i sacchetti intelligenti, ma per ora si tratterà di un’intelligenza che il Comune introdurrà per aiutare a calcolare il quantitativo di rifiuti prodotti ed il rispettivo obolo da pagare.
Già, ed io che speravo in qualche sistema super avanzato che mi permettesse di venire a capo dell’annosa questione differenziata e invece no. Continuerò a cercare su Google dove diavolo devo buttare l’alluminio. La nuova tecnologia parla di sacchetti intelligenti che saranno dotati di un chip in grado di calcolare la Tari sulla base di quelli prodotti. Che da un lato ci sembra una via senza scampo per pagare, ma dall’altro alla fine dei conti agevola chi produce pochi rifiuti e si vede costretto a pagare delle tasse insensate. Senza contare che se stiamo più attenti a produrre rifiuti sicuramente a giovarne é il nostro ambiente.
Il Comune di Milano sperimenterà presto un nuovo calcolo della Tari, cioè la tassa dei rifiuti, basandosi su quanto produciamo. Ci vorrà però ancora un po’ di tempo per i primi test che verranno condotti nella seconda metà del 2020. Non sarà cosa semplice trovare il modo di calcolare in modo preciso la produzione, ma il Comune conferma che sarà un incentivo alla produzione e raccolta della differenziata che al momento a Milano supera il 60%.
Come funzioneranno i prototipi dei sacchetti? I tecnici di A2A che si occuperanno della progettazione stanno pensato ad un codice a barre che permetterebbe di calcolare il numero di sacchetti prodotti dal condominio. Chi produrrà di più pagherà di più e sarà più indotto a fare la raccolta differenziata.
Si parla anche di una soluzione che permetta di aggiungere un chip ai cassonetti di raccolta che possano leggere una carta magnetica. Insomma sta Tari comunque la dobbiamo pagare, tanto vale che sia fatto con un sistema a regola d’arte no?