Con che nome vi conosce la gente?
Master Enjoy: Mi conoscono come Master, nome che mi porto dietro da ormai 20 anni. Pure gli amici mi chiamano Master.
Peter Kharma: Principalmente come Peter Kharma anche se in tanti anni di produzioni ho usato moltissimi nomi d’arte ed in ogni parte del mondo mi conoscono con un nome diverso: in U.K. Karma (senza H), in Russia Peter, in in altri posti come Phunk,Slicerboys o Pacific Wave. Potrei fare un elenco infinito….
I tuoi genitori come ti chiamano?
Master Enjoy: mi chiamavano Valerio o Picchio o Vali, anche se mia madre qualche rara volta per scherzare mi chiamava pure lei Master.
Peter Kharma: mia madre mi ha sempre chiamato Chicco, stesso nome valido per mio fratello e cugini. Diciamo che per non sbagliare sono andati sul sicuro.
Come mai hai iniziato a lavorare nel mondo della notte, raccontaci la tua storia.
Master Enjoy: è una grande passione adolescenziale che si è trasformata subito in un lavoro. Prima in radio poi anche nei club. Ho organizzato eventi, prodotto dischi, rotto microfoni, ma in linea di massima ho sempre amato e mai odiato, al massimo ogni tanto odio me stesso.
Peter Kharma: mio padre ha sempre lavorato nel mondo della notte, quindi diciamo che sono cresciuto in questo ambiente. La passione per il djing mi è venuta il giorno in cui mio fratello (dj anche lui) si presentò a casa con una coppia di Technics; da quel giorno non ci siamo più lasciati.
Come ti ha cambiato la vita la notte?
Master Enjoy: me l’ha cambiata in tutto, dagli orari all’udito danneggiato al fegato grasso… Poi dicono che noi discotecari siamo gente che non ha mai lavorato quando sono vent’anni che facciamo i turni di notte 🙂
Peter Kharma: Non posso rispondere perché non ho mai vissuto di giorno.
Hai qualche rimpianto?
Master Enjoy: Ho fatto degli errori, ma credo che sbagliare sia umano. Qualcosa avrei cambiato ma non si può vivere di rimpianti, quindi avanti tutta e che ogni fallimento serva da insegnamento per raggiungere gli obbiettivi.
Peter Kharma: sarei ipocrita se dicessi che non cambierei niente del mio passato. Ho avuto tante proposte da personaggi molto importanti in passato che non ho saputo o voluto sfruttare. L’unica cosa che non rimpiango è il fatto di essermi sempre comportato correttamente con tutti.
Cosa non cambieresti per nulla al mondo con la tua vita attuale?
Master Enjoy: mi adatto, sono un tipo che ama i cambiamenti quindi non c’è niente che lascerei immutato.
Peter Kharma: il fatto di amare la musica come il primo giorno.
Quale locale porterai sempre nel cuore?
Master Enjoy: domanda facile facile: il Red Zone di Perugia è stata una seconda casa per me. Resident li Dal 1997 al 2013. Come dimenticarlo?
Peter Kharma: sicuramente il Living di Bologna, il locale dove ho cominciato a mettere musica e che mi ha insegnato cosa vuol dire fare ballare la gente.
Come vedi il futuro nel mondo della notte?
Master Enjoy: attualmente trovo tanta finzione, tanto fumo, falsa cultura e ignoranza senza freni. Spero che venga ridimensionata la figura del dj, che in fondo altro non è che uno che “suona” dischi fatti da altri. Ma la gente lo sa cosa fa realmente un dj quando tocca un gain? Io trovo sia tutto ridicolo.
Peter Kharma: in un’intervista il mio maestro Marco Trani diceva : “Spero che ricominci tutto da capo, che il cerchio finisca e questo mondo così inflazionato fatto di personaggi improvvisati, torni ad essere quello che è stato per noi all’inizio”
Sogno nel cassetto?
Master Enjoy: dovrei scriverti una cazzata, attualmente un sogno non ce l’ho, è quasi come se avessi addirittura perso tutto il comodino. Nel armadio invece , molti scheletri.
Peter Kharma: ne ho tanti di sogni, i sogni aiutano ad andare avanti e non arrendersi mai.
La tua frase preferita?
Master Enjoy: cito una delle mie: “ci sono luci che hanno bisogno del buio per poter dir d’essere luci”
Peter Kharma: be yourself no matter what they say. A volte mi sento proprio un Alieno come Sting nella sua canzone.
Salutaci a tuo modo.
Master Enjoy: Ciao.
Peter Kharma: Con l’inchino e le mani unite davanti al viso.