C’è una cosa che continua a stupirmi della vita umana: la sua imprevedibilità. Le persone, così come la loro vita, non sono mai scontate, o almeno non come invece lo è il nostro giudizio su di loro. Quel che continua ad essere purtroppo una costante, è il fatto che le persone che possiedono tutto agli occhi di altra gente – successo, fama, denaro, amore – in realtà non siano veramente felici. Quante sono le star che negli ultimi anni ci hanno lasciato per problemi legati alla depressione, all’alcol e alla droga, spesso tutte queste componenti messe tutte assieme, frutto di una costante insoddisfazione che porta all’autolesionismo. Penso all’attore Robin Williams, a Chester Bennington, voce dei Linkin Park, e penso ad uno dei cantanti che ho amato artisticamente di più nella mia vita, George Michael. Stiamo parlando di celebrità a cui non mancava nulla, se non la felicità, ma evidentemente quell’emozione era talmente importante, faceva sentire così tanto la sua assenza, da portare questi personaggi all’estremo gesto. Per uno come me, o per qualcuno come noi, con una vita normale, con uno stipendio con cui paghi le spese e forse ti puoi permettere qualche agio ogni tanto, tutto questo è difficile da capire e da comprendere. “E poi dicono che i soldi non fanno la felicità…dateli a me e vedete come sono felice”, questa è una frase che ci saremo ripetuti mille volte, eppure forse chi ha tutto, vuole sempre di più, o forse non possiede realmente quello che stava cercando.
L’ultimo in termini di tempo ad aver parlato di questo problema è stato Robin Williams, che da più di vent’anni combatte con i demoni che ha dentro la testa. É nota la sua dipendenza di qualche anno fa dal sesso, e poi non ha nascosto problemi di qualunque altro genere. Recentemente ha rilasciato un’intervista al The Sun nella quale a raccontato di essere stato molte volte “vicino alla morte”. Il suo umore vive una situazione di costante squilibrio, e questo lo porta ad uscire ed entrare continuamente dal rehab.
Non sappiamo se una vita fatta di eccessi, alcol e droga – queste due ultime in particolare – siano una conseguenza o una causa della depressione, ma sicuramente sono collegate e non portano a nulla di buono. Due mesi fa l’ex Take That era stato una settimana in terapia intensiva per qualcosa che non andava nel suo cervello e ha dovuto annullare diverse date del suo tour. Ora sta meglio, ma la speranza è che quelle voci nella testa non ci portino via anche un talento come il suo.
Forza Robbie!