Se Emilio Fede conducesse ancora il Tg4 risponderebbe “che figura dimmerda”. In effetti la notizia che sta rimbalzando qua e là nelle ultime ore non è di quelle che fanno fare una gran bella figura al nostro paese. Prima che vi allarmiate, state tranquilli, il Villaggio di Natale aprirà come previsto il 22 novembre, ma non è detto che Babbo Natale riesca ad avere una dimora per quella data.
Facciamo un passo indietro. Milano verrà presa presto d’assalto dalle famiglie perché a fine novembre all’Ippodromo di San Siro spegnerà il più grande villaggio di Natale d’Italia, com 30mila metri quadrati di spirito del Natale che quasi vi faranno venire voglia di anticipare l’albero da fare in casa. Il Villaggio di Natale una volta era alla Reggia di Venaria, poi se lo sono fatti scappare, e Milano si è fatta trovare pronta. I preparativi impazzano perché tutto dev’essere pronto. Peccato che non avessero fatto i conti con i controlli di sicurezza.
I vigili urbani qualche giorno fa, hanno fatto un controllo sul modo in cui venivano condotti i lavori e si sono accorti che su tre edifici, e parliamo di quelli più attesi, non venivano seguite le norme di sicurezza. Si parla quindi di un problema che appartiene alle ditte che si occupano dei lavori. I tre edifici sequestrati sono La Casa di Babbo Natale, la Casa degli Elfi e la Grande Fabbrica dei Giocattoli. A 10 giorni dall’apertura c’è il rischio che queste tre strutture non riescano ad aprire in tempo per l’evento e subiscano dei ritardi.
A quanto pare i ponteggi erano montati male e gli operai, 29 in totale di 5 diverse ditte, lavoravano in condizioni non sicure.
È già partito un contro programma per terminare i lavori in tempo. In modo che chi ha speso tra i 12 ed i 28 euro possa godere di tutte le attrazioni promesse dall’organizzazione. E poi Babbo Natale non può rimanere senza casa!