Oggi è una delle giornate più importanti dell’anno per quanto riguarda il cinema perché questa sera a Los Angeles andrà in scena la notte degli Oscar. Scopriremo intorno alle 6 del mattino quale sarà il miglior film dell’anno appena trascorso.
Cogliamo l’occasione per parlare di cinema, perché magari in molti di voi non lo sapranno, ma esiste un’altra città a parte Roma dove si respira cinema: Torino. Verrebbe da dire ‘all’ombra della Mole Antonelliana’, ma è proprio il caso di dire ‘dentro la Mole’ perché è proprio lì che si trova il Museo Nazionale del Cinema. Figuratevi che durante il periodo dell’Università, l’unica cosa che sapevo della Mole Antonelliana è che non bisogna salire in cima prima della Laurea che porta male. Invece ora, in un Torino meravigliosa, completamente rinnovata dopo le Olimpiadi del 2006, si respira cinema e magia.
Entrando al Museo Nazionale del Cinema è possibile fare un tuffo nell’archeologia del cinema e poi lasciarsi intrattenere dalle varie sezioni dedicate alla struttura del cinema, gli elementi che compongono un film, i manifesti e diversi set ricreati apposta per scattare una bella foto. Inoltre è pieno di cimeli che gli appassionati di cinema ameranno.
C’è però una mostra temporanea inclusa nel biglietto d’ingresso (11 euro) dal titolo #SOUNDFRAMES Cinema e Musica in Mostra. Nell’anno in cui si celebra il centenario dalla nascita di Leonard Benstein, uno dei massimi compositori e direttori d’orchestra del Novecento, il Museo del Cinema presenta una mostra che indaga sul rapporto tra musica ed immagini in movimento, partendo dal musical, fino ai concerti, passando per tutti gli utilizzi della colonna sonora nel cinema. É molto interessante come è stata organizzata la mostra: lungo la rampa elicoidale dell’Aula del Tempio (la sala principale del museo) su 3 piani si trovano tantissime proiezioni che mostrano spezzoni di film accompagnati dalla loro colonna sonora. Vi verranno date in dotazioni delle cuffie wireless che si connetteranno automaticamente con gli schermi al solo passaggio.
Avete tempo fino al 7 gennaio 2019.