Vi rendete conto di quale innovazione pazzesca rappresenti un colosso come Spotify? Avete la possibilità di avere sul vostro computer o sul vostro telefono cellulare tutta la musica del mondo. Qualunque brano, o quasi, vi venga voglia di sentire, è a portata di mano. Insomma è una figata pazzesca. Quanto costa tutto questo? 9,99 euro al mese (14,99 account family e 4,99 sconto studenti). Poco, anzi pochissimo relativamente al servizio offerto. Senza contare che Spotify, se accettate di ascoltare la pubblicità, vi permette anche di utilizzare lo stesso servizio in modo gratuito.
Io ho comprato la musica per anni, l’ho anche scaricata illegalmente per anni. C’ho speso un sacco di soldi ed un sacco di tempo, poi è arrivato Spotify. Badate bene, non voglio fare pubblicità al servizio, anche perché di certo non ne ha bisogno, ma mi ha davvero cambiato la vita. Soprattutto mi sono reso conto che sono i 9,99 euro spesi meglio pur di evitarmi lo sbattimento di dover cercare la musica online (tra qualità bassa e versioni introvabili).
Scopro, leggendo le ultime notizie, che esistono delle app che ti permettono di utilizzare Spotify in versione craccata, cioè in modo gratuito. Fino a qui nulla di strano, è dai tempi di Tele+ che utilizziamo le tessere falsificate per vedere la tv via cavo, e non pensiate che le cose siano cambiate con Sky, inoltre è possibile craccare un I-phone, figuriamoci Spotify. Bene, da qualche tempo, la piattaforma streaming si è accorta che molti utenti stavano usando a sgunfio i profili premium e, con estrema eleganza, hanno poi inviato una mail a suddetti utenti per segnalare l’attività sospetta e quindi sospendere l’account. Della serie “abbiamo capito che c’hai fregati, o la smetti o ti giri a 90 e usiamo anche la sabbia”. E anche finora, nulla di così eclatante, ma il bello deve ancora venire.
Tralasciando il fatto che non avesse preoccupato proprio nessuno il fatto di compiere un’azione illegale, gli utenti pirati, dopo aver perso i loro profili craccati, si sono indignati sul web come se fossero stati privati di un loro diritto. Cioè avete capito bene? Questi invece di reagire dicendo “vabbè, ci hanno beccati, troveremo un altro modo, se no ciccia” si sono INDIGNATI ed hanno incominciato a rilasciare sulle piattaforme di Apple, Android ecc… recensioni negative in cui la più carina cita: “non è possibile pagare seriamente 10 euro al mese per della musica…ci vado a pu****e con quei soldi.
Spotify da poco è entrata in borsa e negli ultimi anni ha subito diverse perdite nonostante il successo. Non si può permettere nessuna ‘attività anormale’.
Intanto leggendo quelle recensioni negative, mi viene da pensare che a volte siamo proprio dei poveretti.