Ci sono poche questioni che fanno incazzare veramente gli italiani. Ad esempio non é chiaro se si dica ‘arancino’ o ‘arancina’ oppure se sia meglio Pisa o Livorno, o ancora se la squadra di calcio di Milano sia l’Inter o il Milan. Ecco a noi piace discutere di queste cose, oltre che di politica, pronti a scannarci per parteggiare o meno per Salvini. Ma c’é una cosa su cui si crea ogni volta qualcosa di simile alla fine del mondo: le aperture domenicali degli esercizi. Si avete capito bene, quando in tutto il mondo i supermercati, i negozi, i megastore e tutti quegli altri che desiderino farlo, lavorano anche di domenica, in Italia le aperture domenicali sono prese come un affronto nei confronti dei lavoratori. E giù guerre con i sindacati. Su questo frangente l’Italia diventa super cattolica ed un po’ meno ‘Repubblica fondata sul lavoro’.
Naturalmente bisognerebbe capire quali siano le reali motivazioni che si celano dietro alle lamentele dei dipendenti per le aperture domenicali dei negozi e dei supermercati. Visti dagli occhi di un cliente o di chi lavora durante tutta la settimana sembra un’assurdità perché la domenica magari rimane uno dei pochi momenti in cui é possibile andare a fare la spesa o fare degli acquisti. Ovviamente il lavoro durante un giorno in Italia sacro come la domenica andrebbe pagato di più ed i dipendenti dovrebbero turare molto spesso. Non sappiamo se questo accada, ma certo é che un nuovo decreto é pronto a cambiare le cose.
L’entrata in vigore della nuova ddl ristabilirà le chiusure festive e di domenica con deroghe che riguarderanno i centri commerciali ed i piccoli negozianti, naturalmente per tutelare chi ci lavora.
La questione é spinosa, e staremo a vedere se questo farà bene all’economia come sostiene la Confesercenti.