L’Uganda torna a farci sognare con le sue proposte stravaganti. Vi ricordate qualche tempo fa, quando il presidente aveva deciso di vietare il sesso orale considerandolo come atto demoniaco. La bocca a suo dire sarebbe fatta solo per mangiare, parlare e respirare. Immagino che il popolo ugandese abbia reagito con un sonoro #sticazzi. Parliamo nuovamente di Uganda perché l’ultima legislazione prevede la tassazione dei social network in caso di utilizzo. A tutti sembra assurdo, soprattutto perché i social network hanno cambiato radicalmente la nostra vita, e ci passiamo moltissime ore al giorno, a volte pure troppe. Quando parliamo di social network non dovete solo pensare a Twitter e Facebook, ma anche ad esempio a Whats app che nasce come app di messaggistica ma si è trasformata negli ultimi anno fino ad essere stata considerata un social vero e proprio.
L’Uganda ha deciso quindi di tassare i social OTT (che fa molto ridere, ma è l’acronimo di Over The Top), ovvero Facebook, Twitter e Whats app. Gli ugandesi dovranno pagare 200 scellini (0,4 cent di euro) per utilizzare questi social network. Sembrerà una cifra da poco conto per noi europei, ma bisogna considerare che in Uganda la maggior parte dei cittadini vive con meno di un euro al giorno.
Ovviamente si stanno mobilitando anche altri paesi per capire le ragioni di questa tassazione, soprattutto perché violano il diritto di espressioni dei cittadini. L’obbiettivo del governo, secondo quanto detto da alcuni giornalisti, sarebbe quello di intaccare la libertà di espressione. Non c’è da stupirsi visto che in Uganda c’è una Repubblica Democratica, ma in realtà il presidente, una volta salito al governo, ha cambiato le leggi per far si che rimanesse in carica fino alla morte.