Come ve la cavate con le faccende di casa? Io devo dire che mi difendo bene. Cucino, lavo i piatti, pulisco, faccio le lavatrici. C’è però una cosa che non mi dovete mai chiedere di fare: stirare. Non ce la faccio, non sono in grado e poi quel maledetto ferro da stiro emana un calore che nemmeno una fornace a Burano. Le opzioni non sono tante. In genere corrompo la mia coinquilina a suon di pizze per farmi stirare qualche maglietta oppure lavanderia. Nei periodi di estrema povertà e pigrizia, l’unica é inventarsi dei modi intelligenti per cercare di ottobre un buon risultato contro la stropicciatura. A stendere sono diventato meglio di McGyver.
Immaginatevi la mia contentezza quando ho scoperto che c’è una proposta per salvaguardare l’ambiente che prevede la scioltezza nell’esibire vestiti non stirati.
Arriva direttamente dalla Colombia la provocazione di saltellare allegramente in giro per la società con i vestiti tutti stropicciati, battendosene allegramente dell’opinione pubblica e della moda. Il motivo è molto semplice: i consumi di energia elettrica quando stiriamo aumentano, e a pagarne lo scotto come sempre è il nostro pianeta.
L’emissione dei gas nell’atmosfera non sono cosa buona e giusta, ma bisogna prima abbattere il muro degli stereotipi imposto dalla moda che non vogliono la maglietta stropicciata. Ed in effetti non è che sia il massimo da vedere. Una volta ho provato a spacciare per moda il fatto che non avessi intenzione di stirare, ma mi hanno deriso invitandomi ad indossare una maglia. Insomma non è andata granché bene.
Qualche casa di moda risponde con delle linee che propongono capi stropicciati ma, ancora meglio, ci sono dei brand che hanno studiato dei tessuti in grado di stirarsi automaticamente dopo il lavaggio. Comodi, ma purtroppo non hanno ancora raggiunto la qualità che approva la moda.
A voi la scelta, ma sappiate che passare un anno senza stirare in termini di risparmio di consumi è come piantare 7 alberi.