Ma come fate a non amare il Natale? Si é vero, contrariamente a quanto pensano tutti, il Natale tira fuori il peggio dalle persone. Ad esempio la scorsa notte, mentre girovagavo alle 5 alla ricerca di un kebab, l’unico rimedio contro 6 gin tonic, mi sono imbattuto in quelli che facevano la coda per acquistare le nuove Nike Off White. Premesso che non sapevo neanche che scarpe fossero prima di cercare su internet, mi é sembrato folle che con zero gradi ci fossero delle persone in coda, di notte, davanti ad un negozio che avrebbe aperto i battenti alle 10. Va be, appassionati, ma anche é soprattutto business. Quelle scarpe una volta rivendute valgono oro. Alla faccia del Natale ad un certo punto si sono accapigliati per avere il posto migliore, tra insulti razziali e botte.
Insomma una meraviglia, ma é altrettanto vero che ci sono tante piccole cose che alla fine ci fanno amare le festività. Quali? Ad esempio Una Poltrona Per Due su Italia 1 alla vigilia é una delle tradizioni che non voglio assolutamente abbandonare, anche se potrei doppiare tutto il film. E poi ci sono i regali, le cene, Mamma Ho Perso L’Aereo, gli addobbi ed un po’ di sensibilità in più in alcune persone. Ci sono anche i parenti, ma se avete un buon rapporto con loro, é solo un’occasione per stare un po’ insieme. Poi, siccome nessuno va d’accordo con la suocera, avete il diritto di sostenere che il pranzo di Natale é spesso un’agonia.
Tra queste cose tutte bellissime che accadono a Natale, quest’anno se ne aggiunge una nuova: il video di Natale della polizia penitenziaria. É stato fatto per una nobilissima causa, ed é talmente brutto che risulta geniale. Nel video c’é tutto il Corpo di Polizia Penitenziaria di Milano che balla e soprattutto canta sulle note di Pregherò (Stand By Me) di Adriano Celentano. É tutto molto trash, e niente di neanche avvicinabile ad un video, non dico professionale, ma accettabile, però sono stati bravi a mettersi in gioco, specialmente perché l’obiettivo é quello di raccogliere fondi per l’Istituto Nazionale Tumori di Milano. Quello che conta in fondo é il risultato.